Rischio Biologico negli ambienti di lavoro

Il rischio biologico può essere definito come la probabilità che un lavoratore entri in contatto con un agente biologico ovvero “qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni”.
In questo articolo chiariremo cosa sono i rischi biologici e come gestirli.
Classificazione degli agenti biologici
Indice dei contenuti
In base al livello di rischio, gli agenti biologici possono essere suddivisi in 4 gruppi:
Gruppo 1. Nessuno o basso rischio individuale e collettivo. Ci sono poche probabilità di causare malattie nell’uomo o negli animali.
Gruppo 2. Moderato rischio per il singolo, limitato rischio collettivo. Può causare malattie nell’uomo o negli animali, ma senza diventare incontenibile.
Gruppo 3. Elevato rischio individuale ma basso rischio collettivo. Può causare gravi patologie nell’uomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori, ma non per la comunità.
Gruppo 4. Elevato rischio per il singolo e collettivo. Provoca pericolose patologie nell’uomo e negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori e per la comunità.
Come prevenire il rischio biologico
Per limitare il rischio biologico e garantire la sicurezza dei lavoratori, sono necessarie alcune misure di prevenzione e protezione specifiche.
Tra queste troviamo:
-L’utilizzo di dispositivi di protezione individuale (DPI) come guanti, maschere, occhiali e tute protettive per ridurre il rischio di esposizione agli agenti biologici.
-La promozione di buone pratiche di igiene personale come il lavaggio regolare delle mani e l’utilizzo di soluzioni disinfettanti.
-La corretta gestione dei rifiuti biologici, come la separazione dei rifiuti e il loro smaltimento in modo sicuro ed ecologico.
– Formazione e informazione sulle misure di prevenzione e protezione contro gli agenti biologici ai propri dipendenti.
Valutazione del rischio biologico
Il datore di lavoro è tenuto a valutare il rischio biologico con il contributo del medico del lavoro. L’obiettivo sarà quello di individuare e classificare gli agenti biologici, andando a fornire delle soluzioni efficienti per tutelare la sicurezza del personale che opera all’interno della sua attività.
Inoltre, è necessario valutare la probabilità di esposizione dei lavoratori agli agenti biologici e la gravità delle conseguenze in caso di infezione.
Il documento di valutazione del rischio deve essere quindi integrato con:
-Le fasi lavorative che comportano il rischio di esposizione ad agenti biologici;
-Il numero dei lavoratori addetti a tali fasi lavorative;
-Le generalità dell’RSPP (responsabile del servizio di prevenzione e protezione);
-I metodi e le procedure lavorative adottate;
-Il programma di emergenza per la protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione ad un agente biologico del gruppo 3 o 4, nel caso di un difetto nel contenimento fisico.
La valutazione dei rischi deve essere ripetuta ogni qualvolta si verificano cambiamenti al processo lavorativo che comportano alterazione dei livelli di rischio biologico e contestualmente il DVR deve essere aggiornato.
Rischio chimico e rischio biologico
Il rischio biologico non va confuso con il rischio chimico, che deriva invece dall’esposizione a sostanze chimiche pericolose che possono causare danni alla salute dei lavoratori.
Ti sei perso il nostro articolo sul rischio chimico? Puoi recuperarlo qui.
Ricordiamo che entrambi sono fondamentali da considerare per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Il datore di lavoro è tenuto infatti ad effettuare una valutazione generale dei rischi attraverso la redazione del DVR.
Sappiamo che la redazione e la valutazione dei rischi aziendali può comportare molte difficoltà: Se hai bisogno di aiuto, non esitare a contattarci!